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NINIVE

La città di Ninive di cui oggi si parla per le nefandezze dei mercenari dell’ISIS, al soldo dei nemici giurati dell’Islàm, fu fondata, secondo la tradizione biblica da Nimrod, che gli esegeti del Sublime Corano identificano con il re che fu lasciato a bocca aperta dal profeta Ibrahim, su lui la pace, quando il profeta disse. “Il mio Signore fa sorgere il sole da oriente e tu, [se sei onnipotente come credi di essere], fallo sorgere da occidente!”.
Gli abitanti di Ninive erano idolatri e politeisti e Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, mandò loro Giona, su lui la pace, per richiamarli all’ordine monoteistico, ma nonostante l’appassionata predicazione di Giona, per sottrarre il suo popolo al castigo di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, i Niniviti fecero orecchio di mercante. Giona, adirato contro i suoi, si allontanò sdegnato dalla città, si imbarcò su una nave per andare il più lontano possibile, ma una terribile burrasca mise in pericolo la nave e i suoi passeggeri, i quali buttarono a mare Giona. Un cetaceo se ne fece un boccone e dal ventre del cetaceo Giona invocò:“Non vi è ilāh (divinità) tranne Te! Incondivisa è la Tua divinità! In verità, io sono stato uno dei trasgressori!” . Allàh lo salvò dal cetaceo, che lo vomitò sulla riva e dopo essersi ripreso tornò a Ninive a predicare la Parola di Allàh egli abitanti, questa volta, gli credettero e si ravvidero.
Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nella sura 37 [as-saffàt]:
Dhū-n-Nūn [Giona] ! Egli se ne andò via, adirato contro i suoi, pensando che Noi non avessimo potere nei suoi riguardi. Però, poi, egli invocò nelle tenebre: “Non vi è ilāh (divinità) tranneTe! Incondivisa è la Tua divinità! In verità, io sono stato uno dei trasgressori!”(87) Allora Noi gli rispondemmo e lo salvammo dall’affanno. Così salviamo i credenti. (88)
E, in verità, Yūnus (Giona), certamente fu degli Apostoli(139). Egli fuggì sulla nave carica.(140) Tirò a sorte e fu tra i rifiutati.(141) Il grosso cetaceo lo inghiotti in fretta, mentre egli era degno di biasimo.(142) Se non fosse stato per il fatto che era uno di coloro che proclamano l’incondivisa qualità divina,(143) egli sarebbe, di certo, rimasto nel suo ventre fino al giorno in cui saranno risuscitati. (144) Perciò lo rigettammo sulla nuda terra. Egli era malato (145) e Noi facemmo crescere su lui una pianta del genere delle zucche (146) e lo inviammo a centomila, e forse anche di più, (147) ai quali, avendo essi creduto, demmo un godimento fino ad un termine.(148)
E - come dice Allàh nel Sublime Corano - “dopo che essi ebbero creduto, allontanammo da loro il castigo dell’ignominia nella vita terrena e li facemmo godere per un certo tempo”. (Cor.: Giona ayah 98)

Ninive – nelle ultime quattro ayàt della Sura di Giona - ci sollecita ad alcune riflessioni: Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce:
In verità, coloro per i quali si è avverata la parola del tuo Signore non crederanno, anche se ogni sorta di miracoli venisse offerta loro, fino a quando vedranno il castigo doloroso. (97)
I miracoli non sono di nessuna utilità ai fini della salvezza dal fuoco per coloro ai quali è stato sigillato il cuore, tappate le orecchie e bendati gli occhi: essi non crederanno.

E non ci fu città che credette, traendo vantaggio dalla sua fede, a eccezione del popolo di Yūnus; infatti, dopo che essi ebbero creduto, allontanammo da loro il castigo dell’ignominia nella vita terrena e li facemmo godere per un certo tempo. (98)

Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce:
Se il tuo Signore avesse voluto, avrebbero creduto tutti assieme gli uomini che stanno sulla terra. Forse che tu importunerai gli uomini finché non siano diventati credenti?(99)
Dopo avere dato il messaggio, possibilmente con precisione linguistica e chiarezza concettuale, il musulmano non deve “importunare gli uomini con insistenza! Il perché Allàh, l’Altissimo, lo spiega nell’àyah seguente.
Dice Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce:
Non è dato ad un’anima di credere se non con il permesso di Allàh. Egli ricopre di immondezza coloro che non ragionano. (100)

E Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nella Sura 68 al-qàlam esorta il Profeta alla pazienza di fronte all’indifferenza della gente al Messaggio di salvezza dal fuoco che egli porta e ne fa modello per ogni musulmano che chiama all’Islàm, quando si imbatte nell’indifferenza di chi, addirittura, rifiuta l’ascolto.

Sii paziente al decreto del tuo Signore e non esser come quello del cetaceo, che invocò quando fu angosciato!(48)
Se non fosse stato per il fatto che egli era in grazia del suo Signore, gli sarebbe, di certo, andata a finir male.(49)
Però il suo Signore lo scelse e lo mise nel novero dei pii!(50)

E – certamente – Allàh ne sa di più.

N.° 196

Giumada II°
1437
Feb/Mar
2016

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