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SALMAN AL-FARSĪ
Che Allàh
si compiaccia di lui

Il profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, disse:
“Salmān appartiene alla mia famiglia”.
Chi fu Salmān, che Allàh si compiaccia di lui, per essere ritenuto degno da parte del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, di appartenere alla sua Famiglia? Ecco, in breve, la sua storia. Salmān, che Allàh si compiaccia di lui, nacque in Persia vicino a lsfahān, in un villaggio denominato Giayān in una famiglia di proprietari terrieri, il capo della quale era sacerdote della religione zoroastriana, adorava il Fuoco e il cavallo divino. Il nome persiano di Salmàn era «Mābah e suo padre si chiamava Buzàkh-shān. Un giorno Buzàkh-shān incaricò Mābah di andare in una lontana proprietà per certe faccende, essendo egli molto impegnato quel giorno; e nel dagli l’incarico gli diede l’ordine di an­dare e, dopo avere sbrigato la faccenda, tornare subito, per non farlo stare in pensiero. Mābah si mise in viaggio e durante il viaggio si trovò a passare davanti a una chie­sa dove i fedeli assistevano alla messa con canti e preghiere. Incuriosito si fermò e, finita la messa, chiese informazioni sul cul­to cristiano, perché la messa lo aveva commosso. Il Prete gli disse che il centro della Cristianità era in Siria e che doveva recarsi lì per avere delle risposte esaurienti a tutte le sue domande. Mābah dimenticò l’incarico paterno e tornò indietro. Quando il padre, stupito di un così inaspettato e rapido ritorno, gliene chiese il perché, Mābah gli raccontò quello che era successo e il padre, andato su tutte le furie, gli proibì di uscire dalla proprietà. Un giorno, Mābah, venuto a sapere che in paese era in partenza una carovana per la Siria, scappò di ca­sa e si unì alla carovana, con cui giunse in Siria, dove prese contatti con monaci e sacerdoti, da cui apprese numerose informazioni religiose, tra le quali, la più importante fu quella dell’unicità del Creatore dell’uomo e di tutto ciò che esiste. Apprese, inoltre, che il Creatore ha parlato agli uomini per mezzo di Profeti e che nelle Sacre scritture è annuncia­to l’avvento del “Profeta per eccellenza”, la comparsa del quale sarebbe avvenuta in Arabia, essendo il Pro­feta atteso dalle genti era un discendente di Abramo, per la linea di lsmaele, il capostipite degli Arabi, figlio di Agar. Assunto il nome di Salmān, egli si mise in viaggio per l’Arabia con una carovana ivi diretta. Quelli della carovana, approfittando della sua giovane età, durante il viaggio lo vendettero come schiavo a un Giudeo, il quale era in affari con un suo correligionario, che risiedeva a Medina. Fu così, che come Allàh volle, Salmān giunse a Medina, dove il suo padrone lo vendette a un altro Giudeo, di nome Othmān ben Ashai al-Quradhī. Nel mese di Giumada 1° del primo anno dell’Egi­ra, il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, pa­gò il riscatto al Giudeo e Salmān venne liberato e affratellato da lui ad Abū Dardā‹, uno dei Compagni a lui più vicini, che Allàh si compiaccia di loro. Salmān, insod­disfatto del mondo in cui viveva, aveva lasciato le comodità della sua casa, per andare alla ricer­ca della verità, da cui si sentiva attratto fortemente. Egli aveva appreso dalle Scritture quali erano le caratteristiche del Profeta, annunciato da Mosé e da Gesù, per cui mise alla prova colui che a Medina veniva chiamato Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e solo quan­do fu sicuro che veramente Muhàmmad eral’Apostolo di Allàh, resa la sua Testimonianza dell’unità, unicità e unipersonalità di Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce, e della dignità di Apostolo di Allàh, del profeta Muhàmmad, che allàh lo benedica e l’abbia in gloria. Fu per consiglio di Salmān, che aveva assunto l’ap­pellativo di Abū Abdillàh, che il Profeta, Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, nell’anno 5 del l’Egira, fece costruire il Fossato per proteggere Medina dall’aggressione della Confederazione di Giudei, Coreisciti [i Signori della Mecca] e Beduini. Grazie al Fossato l’armata della miscredenza organizzata fu costretta ad assediare la Città e nel corso dell’assedio Allàh mandò in frantumi il patto dei suoi nemici con un vento impetuoso, che devastò­ il loro accampamento, costringendoli a desistere dal­la impresa, che avevano preparato per distruggere l’Islàm. Salmān fu Governatore di Ctesifonte, la ex capitale del­l’Impero Sassanide, durante il Califfato di Omar e a Ctesifonte morì all’età di 76 anni nell’anno 36 l’Egira. Salmān, durante la vita del Profeta, gli fu molto vicino, sicché sono molte le noti­zie della vita del Profeta, che risalgono a lui, come quella del Khutba che il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, fece alla fine di Sha’bān [vedi l’articolo a pag. 20 di questo numero].

N.° 198

Shabàn
1437
Maggio
2016

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