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LUDOVICO MARRACCI

Nel corso del suo intervento alla presentazione del SUBLIME CORANO DI SEGRATE, il professor Massimo Campanini ha citato Ludovico Marracci come il primo italiano traduttore del Corano, non in italiano ma in latino. Infatti nel 1698 usciva una sua traduzione in latino del Corano. La traduzione fu molto rinomata nel ‘700, venendo in seguito abbandonata e sostituita dalle traduzioni nelle varie lingue nazionali. Chi fu il Marracci? Fu un membro della congregazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio. Basterebbe questa sua appartenenza, esser “chierico regolare” della “madre di Dio” per immaginare senza necessità di ulteriori analisi dello scopo della sua traduzione, cioè la demonizzazione dell’Islàm. Infatti, L’opera si divide in due tomi: Il primo è intitolato, ovviamente in latino: Prodromus ad refutationem Alcorani [informazioni preparatorie per la refutazione del Corano] pubblicato nel 1691 dalla Congregazione per la diffusione della fede [Congregatio de propaganda fide] contenente la premessa sulla vita del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, la quale – data la denominazione della congregazione - che la pubblica – non può essere altro che un testo di dissacrazione, finalizzato alla demonizzazione di esso, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria. La Congregazione dell’Indice dei Libri proibiti vietò nel 1691 la pubblicazione del testo del Corano in qualsiasi forma o lingua [avendo, probabilmente capito la forza dirompente della Parola di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, il VERBUM DEI autentico, capace di smantellare le fantasie mito-poietiche di carattere teologico del Magistero cattolico di cui egli è servitore, in qualità di presbitero]. Il Secondo tomo, ovviamente, come il primo è uno strumento di demonizzazione dell’Islàm attraverso le note al testo, cui si appaiano le “refutationes”. Autori laici e clero-dipendenti si hanno fatto e fanno traduzioni – talvolta eleganti – dei testi dell’Islàm come pretesto per la demonizzazione di esso.
Dice Allàh, rifulga lo splendor della sua Luce: «Vogliono spegnere con le loro bocche la luce di Allàh, ma Allàh fa risplendere la Sua luce a dispetto di coloro che rifiutano di credere».(8)
[Sura LXI as-sàff].

N.° 212

Shabàn 1440
Aprile 2019

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