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L’INVOCAZIONE AD-DU’À‹
MODALITÀ DI SECUZIONE

Allàh, rifulga lo splendor dellaSua Luce, dice nel Sublime Corano:
“E quando i Miei servi ti domandano di Me, Io sono vicino! Io rispondo all’invocazione di chi, supplice, a Me si rivolge; perciò Mi rispondano e credano in Me, in tal modo saranno ben diretti.(186)”
[Sura della Vacca].
Sulla base delle ayāt 191 – 192 -193 della Sura 3 la menzione di Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, nell’invocazione può essere esguita dal fedele stando in piedi, stando seduto e anche stando disteso. Dice, infatti, Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce:
“Coloro i quali menzionano Allàh in piedi, seduti e distesi e riflettono sulla creazione dei cieli e della terra (dicono): “O Signore nostro, non hai creato tutto ciò senza uno scopo! Incondivisa è la Tua divinità, perciò scampaci dal castigo del fuoco.(191) O Signore nostro, in verità Tu hai coperto di vergogna colui che fai entrare nel fuoco e per i trasgressori non ci saranno soccorritori. (192) O Signore nostro, in verità noi udimmo un chiamante, che chiamava alla fede, dicendo: “Credete nel vostro Signore!” e noi abbiamo creduto. O Signore nostro, perdonaci i nostri peccati, cancella le nostre colpe e facci morire con i pii.(193) O Signore nostro, dacci ciò che ci hai promesso per mezzo degli Apostoli Tuoi e non umiliarci nel giorno della resurrezione. In verità, Tu non manchi all’appuntamento”.
In ogni caso è consigliabile essere in condizione di purezza rituale, essere rivolti in direzione della Nobile Ka’bah [Qiblah] che in Italia è Sud-Sud-Est, e, preferibilmente, quando la fronte è appoggiata a terra nella prosternazione [sugiūd] davanti ad Allàh, rifulga lo splendor della sua luce, in sentimento di sincera umiltà [khushū’], nel rito di adorazione o durante il giulūs dopo il taslīm [l’“as-salàmu ‘alày-kum”] alla fine, cioè, del rito. L’Invocazioe può essere eseguita in qualsiasi ora del giorno di norma silenziosamente con i palmi delle mani all’altezza del petto e rivolte al cielo, come in attesa di ricevere qualcosa. Il du’ā‹ molti Musulmani lo chiudono passandosi le mani sul viso e sul corpo, ma questo gesto non è né raccomandato né richiesto. Il fedele può invocare Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, per chiederGli aiuto nelle sue cose personali, per chiedere la Sua guida, la Sua protezione, la benedizione di un fratello, un parente, un estraneo, della Comunità Musulmana e anche per tutta l’Umanità.

“O Allàh, preservami da un sapere, inutile ai fini della salvezza dal fuoco”.
“O Allàh, sostienimi nel Ricordo di Te, nel Ringraziamento di Te, nel miglior modo di adorarTi”.
“Mio Signore, accrescimi, quanto a scienza”.

N.° 212

Shabàn 1440
Aprile 2019

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