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IN FIAMME
IL PULLMAN DEL TERRORE
GUIDATO DALL’UOMO NERO

Un altro sconcertante episodio di reazione terroristica al terrorismo massmediatico qutidianamente diffuso da esternazioni di marca xenofoba, che si possono caratterizzare come «negrofobia», cioè “paura dell’uomo nero” [il deterrente usato non molti decenni or sono per reprimere la capricciosità dei bambini [Nanna oh! Nanna oh – questo bimbo a chi lo do? - lo darò all’ “uomo nero” - che lo tiene un anno intero....] si è avuto in Lombardia il giorno 20 marzo ultimo scorso. Si è verificato che su un pulmann su cui viaggiava una scolaresca di Crema e al cui volante c’era un “uomo nero” due scolari, uno di origine egiziana e uno di origine marocchina, hanno telefonato ai genitori, chiedendo aiuto, perché l’uomo nero al volante si comportava in modo tale da incutere terrore. I genitori, allarmati chiedevano l’intervento dei Carabinieri, i quali individuato il pulman lo fermavano, facevano scendere i ragazzi e arrestavano “l’uomo nero”, che li aveva terrorizzati e che è riuscito a dare fuoco al veicolo nel quale aveva rovesciato una tanica di benzina. Si è venuti a sapere dalle indagini di polizia che l’“uomo nero”, il quale è nato in Francia, ha la cittadinanza italiana per matrimonio ed è di origine senegalese, dichiarandosi “panafricanista” ha detto che la sua azione voleva essere «un segnale all’Africa, perché gli Africani restino in Africa e così non ci siano più morti in mare». Le accuse nei suoi confronti sono: sequestro di persona, tentata strage, incendio, resistenza con l’aggravante di aver agito con finalità terroristica. Naturalmente il prevenuto cerca di giustificare la sua ingiustificabile iniziativa come reazione abnorme alla carneficina di uomini neri che si è consumata nel Mediterraneo, a causa della massiccia invasione di uomini neri e donne nere promossa in Africa dalla favola dell’Europa Terra di Bengodi, che quando ci arrivano restano amaramente delusi, tranne pochi! La qual cosa emerge dalla sua “speranza nella vittoria delle destre in Europa” che chiuderanno la porta agli Africani! Non ci può essere il minimo dubbio che nella mente sicuramente bacata dell’uomo nero di Crema il detonatore che ha innescato il progetto criminale sia la propaganda elettorale in vista delle Elezioni Europee condita di slogan razzisti e islamofobici, che in questi ultimi tempi ha dato luogo nel nostro Paese a diversi episodi di violenza islamofobica razzista e xenofobica contro uomini neri, la cui risonanza a livello planetario è stata rilevato sul fucile d’assalto usato dal criminale pluri-omicida australiano, autore della strage nelle moschee di Chiesa di Cristo, in Nuova Zelanda, cioè in un Paese che sul globo terrestre si trova esattamente agli antipodi dell’Italia: il negrofobo di Macerata: Luca Traini, lo sparatore a un gruppuscolo di uomini neri fermi per strada, ammantellandosi con un tricolore italiano. Ogni musulmano ha il dovere di fare “politica” a livello personale nel proprio ambiente, rappresentando con pacatezza e dati alla mano il carattere strumentale del razzismo e dell’islamofobia, sbandierati dal potere per diffondere, ingigantendoli, sospetto, paura e odio nei confronti degli stranieri di pelle nera e dei musulmani in genere, con argomentazioni menzognere, poiché l’Italia è dal punto di vista statistico il Paese europeo con il minor numero di stranieri.

DUE PICCOLI EROI MUSULMANI
Le continue tragedie che si consumano nel Mediterraneo, dove sono morti a migliaia anche Africani di pelle nera, che tentano di entrare in Europa, nostante la posizione ostile rispetto al fenomeno immigratorio della UE hanno innescato un progetto criminale in una mente angustiata. Solamente grazie alla presenza di spirito di due afro-italiani di pelle bianca, di religione musulmana e senza cittadinanza non ha avuto luogo, probabilmente, una strage di cinquanta scolari in viaggio su un bus ad opera del conducente del mezzo, un uomo originario di un Paese dell’Africa nera, pregiudicato, con cittadinanza italiana, il cui comportamento non lasciava dubbi su una sua intenzione stragista. I due ragazzi musulmani di una Scuola di Crema hanno avvisato le famiglie del presentito pericolo, le famiglie hanno allertato i Carabinieri, una pattuglia dei quali, dopo avere fermato l’autobus ha fatto scendere la scolaresca dal mezzo, ha arrestato il conducente, che prima di scendere ha dato alle fiamme il mezzo, sul quale aveva versato una tanica di benzina. I due piccoli eroi del bus, uno italo-egiziano [Ramy] e l’altro italo-marocchino [Adam] hanno ricevuto un riconoscimento dal Presidente dell’UCOII, dott. Lafram, per il loro coraggio e sono in predicato per la concessione della cittadinanza italiana, della giustizia della sua concessione si è reso conto anche il ministro dell’Interno, che in un primo momento si era dichiarato contrario, anche in forma poco elegante.

N.° 212

Shabàn 1440
Aprile 2019

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