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Demonizzare l’Islàm

I mass media di tutto il mondo – specialmente del cosiddetto mondo occidentale – nella valanga di informazioni, che rovesciano, quotidianamente, sulle masse dei lettori, dei radio-ascoltatori e della grande maggioranza di video-dipendenti, danno un posto di rilievo a quelle relative in generale alla violenza e al terrorismo, con particolare insistenza a quelle, cui danno l’etichetta di islamicità.

L’abbinamento dell’attributo islamico con il sostantivo terrorismo, che la fa da padrone, con tanta frequenza nei mass media è veramente deplorevole, poiché la demonizzazione dell’Islàm, religione di pace e di misericordia, rafforzando pregiudizi secolari, che nell’immaginario popolare sono legati ad antiche distorsioni della sua immagine, ha un effetto negativo sul valore della convivenza pacifica, essenziale nel contesto della società italiana, che la globalizzazione tende a rendere sempre più multiforme e poliedrica.

L’Islàm afferma che il primo dei diritti dell’uomo è quello di essere informato riguardo alla condizione umana, che è quella di creatura, alla quale il Creatore ha dato una dignità, al rispetto della quale ogni uomo ha un diritto inalienabile, il diritto di non essere leso nella sua persona, nel suo onore e nel suo patrimonio. Questo rispetto di sé e degli altri il Musulmano lo pratica, perché è attraverso il rispetto di sé e degli altri, delle altre creature non umane e dell’ambiente, in obbedienza al Corano e ai Precetti del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, che egli pone in essere le condizioni per il suo equilibrio interiore, per l’armonia nella sua famiglia, per la pace nella società, in questo mondo e per avere un posto di riguardo nella vita dell’altro mondo, in cui egli fermamente crede.

È doloroso dover constatare che, nonostante tutti i chiarimenti che le fonti di islamiche d’informazione diffondono per far conoscere che cosa l’Islàm, oggettivamente è, quali sono le sue finalità di promozione della condizione umana, il suo fondamentale contributo al progresso della scienza e della tecnica, la maggior parte dei mezzi di informazione di massa persiste nell’ attribuzione all’Islàm di comportamenti criminali di uomini e di eventi esecrabili della storia contemporanea nel Vicino Oriente [ ISIS] e nell’Africa nera [ Boko Haràm] , che con l’Islàm non hanno nulla a che fare e che si collocano, addirittura, in una posizione diametralmente opposta a esso, mentre lo stesso rilievo non viene dato a comportamenti criminali e ad eventi esecrabili, i quali, hanno luogo in altre parti del Pianeta e che hanno come vittime i Musulmani [ Cina, India, Cambogia, Palestina Occupata].
Riguardo a ciò che sta accadendo nel vicino Oriente diverse sono le interpretazioni e tutte possibili. C’è chi quegli eventi li considera parte di un complotto, ordito per interessi strategici tra Stati in conflitto tra loro, per il mantenimento o l’estensione di aree di influenza; c’è chi li vede come pretesto, per occupare militarmente paesi ricchi di petrolio, al fine di controllarne la produzione e altre spiegazioni vengono date, per fomentare contrasti di opinione e atteggiamenti conflittuali sul piano politico internazionale, su quello economico-finanziario, su quelli ideologico e religioso. Noi Musulmani – credenti nella paternità divina del Sublime Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e praticanti del codice di vita islamico, costituito dal Sublime Corano e dalla nobile Sunna dell’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, condanniamo con forza ogni e qualsiasi atto di violenza da chiunque esso venga compiuto, sia appartenenti, per quanto riguarda l’onomastica, all’area geo-politica dell’Islàm, sia appartenenti a aree culturali diverse. Noi Musulmani – credenti nella paternità divina del Sublime Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, e praticanti del codice di vita islamico, costituito dal Sublime Corano e dalla Nobile Sunna dell’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, non accettiamo e rifiutiamo con forza il collegamento che strumentalmente viene fatto tra TERRORISMO e ISLAM, poiché si tratta di due realtà inconciliabili, la cui inconciliabilità è paragonabile alla differenza tra sfera e cubo, per cui è un assurdo l’ espressione cubo sferico oppure di sfera cubica! Chiunque sappia veramente che cosa è il terrorismo e cosa è l’Islàm, è costretto dalla ragione a rifiutare cittadinanza nell’area della verità alla frase terrorismo islamico, espressione usata e abusata per confondere le idee e promuovere nell’uomo della strada avversione all’Islàm e ai musulmani. Questo atteggiamento può ben essere definito terrorismo psicologico! Esso ha devastanti effetti sulle relazioni inter-umane e sulla convivenza pacifica tra persone di diversa matrice culturale, cioè tra musulmani e non musulmani. La nostra analisi, che si basa sull’insegnamento divino e profetico, porta a concludere che la violenza e il terrorismo sono fratello e sorella, figli gemelli dell’ignoranza della verità sulla natura e il destino finale dell’uomo e dell’allontanamento dell’uomo dall’insegnamento e dai Comandamenti divini, registrati nel Sublime Corano, e nell’insegnamento e nei precetti profetici, registrati dalla Tradizione. L’essenza di questi insegnamenti e di questi precetti si traduce nella linea di condotta, qualificabile come ISLAM, in cui lo spirito animatore di ogni azione è il RISPETTO: il rispetto dell’uomo per il Creatore, per se stesso, per tutte le creature umane, per tutte le creature non-umane; come pure nel rispetto per la natura. Il rispetto dell’uomo per se medesimo e dei propri simili in quelli che sono gli aspetti della personalità, cioè il rispetto del corpo, dell’onore, del patrimonio, sono fonte di autentica PACE, che esclude la VIOLENZA, per la contraddizione che non ne consente la compresenza. Tutto ciò che avviene di diverso da quanto sopra non è ISLAM, non ha niente a che spartire con l’ISLAM, che è LA RELIGIONE DELLA PACE. L’ ISLAM prescrive comportamenti positivi e proscrive ogni comportamento negativo, lesivo della dignità umana. L’ISLAM, che è obbedienza ai precetti divini, è MISERICORDIA per tutta l’umanità, mentre il TERRORISMO, che è il frutto della lontananza della creatura umana dal Creatore, Allàh, rifulga lo splendor della Sua Luce, non ha nulla a che vedere con l’ISLAM e la pervicace insistenza nel voler presentare Terrorismo e Islàm come due facce della stessa medaglia è, questo sì, vero terrorismo, che noi fermamente denunciamo e condanniamo, facendo appello all’intelligenza dei dotati d’intelletto, per unirsi a noi nel rifiuto e nella condanna sia della violenza fisica sia della violenza psicologica massmediatica.

N.° 191

Ràgiab
1436
Maggio 2015

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