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La satira

La satira è una forma più o meno mordace di critica, che va dal sarcasmo alla caricatura, espressa in diversi modi per mezzo di composizioni di poesia e di prosa, mediante opere cinematografiche e "vignette, diretta a colpire aspetti, o personaggi, tipici della vita contemporanea.

Ben riuscita è la satira a carattere comico, consistente nel mettere in risalto con ricorso all'ironia costumi o atteggiamenti tipici di una categoria o di uomini politici per le loro avventure o disavventure private e pubbliche.

La satira è stata ed è una forma di cultura quando è fatta da soggetti nei confronti di soggetti, appartenenti gli uni e gli altri alla medesima area culturale, mentre se viene fatta verso appartenenti a una diversa area culturale e soprattutto quando esprime scherno verso simboli sacri essa è espressione di pessimo gusto ed è una forma di inciviltà.

Questo si può dire del film americano e del settimanale francese: Inciviltà! Il personaggio aggredito pesantemente dalla "satira", infatti, non solo non è fisicamente vivente tra noi, non solo non è nostro contemporaneo, non solo non appartiene all'area culturale a cui appartengono gli autori di essa, ma è stata offerta di lui un'immagine che non corrisponde minimamente alla verità, sicché gli autori, con le loro dissacranti imposture, hanno, deliberatamente, cercato di insozzare la persona‑simbolo, amata da più di un miliardo e mezzo di uomini che hanno in lui un modello di vita e che con la sua missione ha dato un contributo inestimabile al progresso dell'umanità.

A cosa mirano queste espressioni di una volontà di ridicolizzare e di fomentare disprezzo, prodotte da un periodico quasi sconosciuto, che vende poche copie, in un paese che ha più di 60 milioni di abitanti, ma che ha interesse a diffondere queste notizie, per provocare tutti i seguaci dell'Islàm attraverso l'amplificazione di esse e la loro diffusione a livello planetario operata dai mass media? Mirano a far cadere nella loro trappola quelle centinaia di musulmani che usano il sentimento senza ragionare o che sono pagati per fare tutto il baccano che i mass media evidenziano.

Non possiamo non classificare come nemici giurati dell'Islàm e dell'uomo, individui che con i loro lavori pensano di ridicolizzare il Profeta e il suo Messaggio di liberazione dell'uomo dal dominio dell'uomo.

Non è, del resto, cosa nuova.

È successo anche quando il Profeta era in vita che certi squallidi individui dal comportamento riprovevole parlassero male di lui, descrivendolo, mentendo, in modo negativo, per provocare nella gente il rifiuto di ascolto del suo messaggio.

Il Profeta si comportava nei loro confronti in maniera benevola, riuscendo a trasformare il negativo in positivo con il rispondere alle male azioni con azioni buone, seguendo il dettato dell'àyah del Corano che recita: "Rispondi a una mala azione nei tuoi confronti con una azione migliore e chi ti odia diventerà un tuo grande amico".

I Musulmani devono prendere esempio dal Profeta in quanto egli è il modello esemplare di comportamento proposto a tutti gli uomini dal Sublime Corano.

Coloro che offendono il Profeta non danneggiano lui, ma danneggiano loro stessi.

L'abbaiare dei cani non oscura lo splendore della luna piena e il raglio dei somari in un giorno di primavera, quando il sole incomincia a riscaldare, non contamina il profumo dei fiori e la bellezza della natura.

Gli autori del film e quelli delle vignette conoscendo la mentalità di certi musulmani, hanno mirato a scatenarne le reazioni irrazionali, per dimostrare che di essi non ci si può fidare, che il dialogo tra occidente e Islàm è impossibile, mentre è vero il conflitto di civiltà, idea sulla quale si basa in occidente la politica di partiti razzisti e xenofobi, i quali affermano che i Musulmani non si possono integrare nella società occidentale, perché non credono nella libertà di opinione.

Questo non è vero, grazie a Dio, poiché in Europa e in America le reazioni irrazionali non sono avvenute se non in misura limitatissima, poiché i Musulmani responsabili della Comunità, avendo capito lo scopo degli autori dei fatti dissacratori, hanno condannato i fatti oltraggiosi, agito giudizialmente contro i fomentatori di odio e di disordine sociale e invitato i fedeli a reagire in modo civile.

Come? Facendo conoscere la vita e il comportamento del Profeta, attraverso la loro linea di condotta gentile e saggia, prima di tutto, e tramite iniziative culturali, stampa di libri, mostre informative conferenze ecc. A causa di questi eventi tante associazioni islamiche in tutto il mondo stanno facendo a gara per dare informazione sulla vita del Profeta e sull'Islàm, con ogni mezzo di divulgazione, dimostrando quanto grande sia l'amore dei Musulmani verso il Profeta e la loro religione.

Questo evento, infine, ha creato un'occasione per invitare i seguaci di tutte le religioni a collaborare, dimostrando che non c'è conflitto, ma azione comune per il miglioramento dell'uomo.

N.° 175

Dhu-l-Higgiah 1433
Ottobre 2012

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